Il rapporto sullo stato delle acque nell'UE pubblicato il 15 ottobre 2024 dall'Agenzia europea per l'ambiente (EEA) fornisce una valutazione aggiornata dello stato delle falde acquifere, dei fiumi, dei laghi e delle acque costiere europee. I risultati ottenuti dall’analisi dei dati forniti dagli Stati membri indicano che lo stato delle acque europee è migliorato poco dal 2010 e che sono necessarie azioni urgenti per migliorare la resilienza idrica dell'Europa nel contesto delle crescenti pressioni derivanti dall'attività umana e dai cambiamenti climatici.
Stress idrico, siccità e inondazioni stanno aumentando per effetto delle attività antropiche e del cambiamento climatico.
Nel 2021, solo il 37% dei corpi idrici superficiali europei ha raggiunto uno stato ecologico buono o migliorato, mentre la maggior parte degli habitat e delle specie acquatiche protette nell'UE si trovano in uno stato di conservazione scarso o cattivo. Nel complesso l'Europa non sta raggiungendo i suoi obiettivi per proteggere e ripristinare la biodiversità delle acque dolci.
Dal punto di vista dell’inquinamento chimico il rapporto riferisce che nel 2021 il 29% delle acque superficiali e il 77% delle falde acquifere erano in buono stato. Nel settore agricolo viene individuata la causa principale della continua perdita di biodiversità negli ecosistemi acquatici, dello stress idrico e dell'inquinamento chimico. Altre attività che influenzano in modo significativo le acque europee sono lo sviluppo urbano, gli scarichi di acque reflue, l'energia idroelettrica, l'irrigazione e l'acqua potabile, la navigazione, la protezione dalle inondazioni e il drenaggio.
"The State of Water 2024" sottolinea l'urgente necessità di aumentare gli sforzi per arrestare il declino della qualità dell'acqua e della biodiversità in Europa. È necessaria una migliore gestione delle risorse idriche per rafforzare la resilienza idrica dell'Europa e ridurre l'inquinamento. Il rapporto propone diverse soluzioni e risposte: soluzioni basate sulla natura, riduzione dei consumi, miglioramento dell’efficienza idrica, recupero della connettività dei fiumi, ripristino di zone umide e torbiere.